Lettera di Arrigo Benedetti a Mino Maccari

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Bella lettera del 1934 testimonianza del carteggio tra Mino Maccari e Arrigo Benedetti.

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Lettera di Arrigo Benedetti a Mino Maccari

Lettera Benedetti- Maccari: bella lettera testimonianza del carteggio tra il pittore Mino Maccari e il giornalista e scrittore Arrigo Benedetti.

L.T.S. indirizzata a Mino Maccari. Fagnano, 18 novembre 1934. 1p. fronte-retro con correzioni e sottolineature, su carta intestata (nel retro) Gino Benedetti, Casella Postale 2, Lucca.

“Il barboso dibattito”.

Interessante lettera di dibattito letterario: come affrontare le cronache? Come trovare il proprio stile? Come salvarsi dalla retorica?

Quando nel 1932 Maccari trasferisce la sede del “Selvaggio” a Roma, frequentando il Caffè Aragno, stringe amicizia con molti uomini di cultura che diventeranno suoi collaboratori: C. Brandi, B. Barilli, T. Scialoja, R. Guttuso, A. Trombadori. S. Volta, C. Mollino, G. Vicentini, V. Cardarelli e A. Benedetti.

Quest’ultimo, affascinato dallo stile maccariano, riconoscibile nonostante gli pseudonimi, sta cercando il suo stile senza tralasciare le direttive del “Mino vagante”.

“Ai tuoi collaboratori non hai mai imposto uno colore che non sia il tono di una tradizione italiana, il quale ognuno pur con diversità di temperamento, può sentire (…)”. “I mezzi per salvarsi dalla retorica ognuno è necessario se li trovi per conto proprio”.

Benedetti si definisce in letteratura un “inguaribile liberale”, e confessa di aver strappato 150 pagine manoscritte del suo nuovo romanzo perché “s’incaponisce” a voler saltare gli ostacoli di un soffio”.

 

LEGENDA ABBREVIAZIONI:

  • L.T.S. lettera dattiloscritta firmata
Dimensioni 22,5 × 29 cm