Lacerba, edizione completa

Una delle più importanti riviste d’avanguardia in Italia e certamente anche in Europa, fondata il 1º gennaio 1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici.

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Lacerba, Edizione Completa – Libri e Riviste

AA.VV: Lacerba, Firenze, Vallecchi, Gennaio 1913 – Maggio 1915. Edizione completa di tutto il pubblicato.

69 fascicoli in brossura originale di circa 8 pagine l’uno, custoditi all’interno di un raccoglitore unico in tela. Anno I: 35 x 25 cm; Anno II-III: 37 x 27 cm. Buone condizioni.

La rivista, dapprima quindicinale e poi settimanale, fu fondata il 1º gennaio 1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici.

Stampata in caratteri rosso mattone ed in seguito nero, fu una delle più importanti riviste d’avanguardia in Italia e certamente anche in Europa, e vide la luce dal 1 gennaio 1913 al 22 maggio 1915.

Alla sua produzione collaborarono stabilmente, tra gli altri, Aldo Palazzeschi e Italo Tavolato, anche se fu tutto il movimento futurista dell’epoca a contribuire frequentemente alla stesura di articoli di natura letteraria o più strettamente legati alla contemporaneità anche politica: Marinetti, Carrà, Boccioni, Folgore, Govoni.

Nel 1914 vi compare il Manifesto dell’Architettura Futurista, e la rivista si aprì ai più diversi contributi, italiani e stranieri: Vannicola, Lucini, Buzzi, Balilla Pratella, Camillo Sbarbaro, Max Jacob, Cangiullo, D’Alba, Binazzi, Campigli, Rosai, Jahier, Campana Dino, Prezzolini, Ungaretti, Laforgue, Onofri, Lebrecht, Meriano, Bruno, e molti altri. Quando scoppiò la prima guerra mondiale e l’Italia dichiarò la sua neutralità, Lacerba, con il  n. 16 del 15 agosto 1914, passò dal disimpegno politico precedentemente espresso ad un forte entusiasmo politico interventista e affermò che, da quel numero, la rivista sarebbe stata esclusivamente politica, per poi riprendere l’attività teoretica e artistica a cose finite.

Nei primi mesi dell’anno successivo, maturò la rottura di Papini, Soffici e Palazzeschi rispetto ai “milanesi”, definiti anche (spregiativamente) Marinettiani, e per poi cessare poco dopo, precisamente il 22 maggio 1915, le pubblicazioni, proprio due giorni prima dell’entrata in guerra dell’Italia.

L’ultimo editoriale di Papini reca il titolo Abbiamo vinto!.

Peso 2 kg
Dimensioni 27 × 5,5 × 37 cm