Giuseppe Marino – Fondatore e Titolare della Gallerie Marino

La sua attività di curatore e promotore d’arte inizia con le mostre collettive dei Grandi Maestri del Novecento italiano. Si ricorda a tal proposito la grande mostra di Giacomo Balla, nonché quelle di Alberto Burri e Lucio Fontana, i due artisti di spicco dell’Informale italiano. Segue una personale del grande pittore, incisore e scrittore Luigi Bartolini (l’artista considerato, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani, il maggiore incisore italiano del Novecento).

Tra le mostre personali curate da lui curate si ricordano quelle di Joan Mirò, Giorgio Morandi, Eduard Bargheer e la prima mostra personale in Italia di Joseph Beuys.

Sempre in questo periodo si ricorda l’organizzazione di una grande mostra sull’Arte Povera con lavori di Piero Manzoni, Cy Twombly, Jannis Kounellis e Pino Pascali.

Nel 1971 diventa il rappresentante esclusivo per l’Italia dell’artista russo Romain De Tirtoff detto Ertè, grande illustratore della rivista Harper-Bazaar degli anni ’30.

La mostra dell’artista in Italia ottiene un successo clamoroso con più di 40.000 visitatori ed un’importante rassegna stampa, in quantità e qualità delle uscite. Il rapporto con Ertè è destinato a durare negli anni.

Le grandi mostre dell’arte contemporanea vengono intervallate con le mostre monografiche dei lavori grafici dei Maestri del Passato come Canaletto, Albrecht Dürer (con 50 incisioni originali), Giovanni Fattori, Giovanni Battista Piranesi (al Museo del Corso a Roma) e molti altri.

Con Plinio De Martiis organizza la prima esposizione degli artisti citazionisti che saranno poi invitati alla Biennale di Venezia (Franco Piruca, Stefano Di Stasio).

Di grande importanza anche la ricostruzione della prima mostra della Scuola Romana, attraverso la riproposizione degli artisti che operavano in Roma tra il 1928 ed il 1934, dimenticati dopo la guerra.

Segue una grande mostra sulla Poesia Visiva con tecniche miste degli anni ’20 di Jean Cocteau.

Si susseguono mostre dei maggiori artisti nazionali ed internazionali, come quelle delle opere grafiche di Toulouse Lautrec, Pablo Ricasso (Tauromachia) e, nell’84, ancora una personale di Beuys (l’ultima mostra di Beuys ancora vivente).

Accanto all’attività di curatore occorre menzionare anche quella editoriale: collabora alla realizzazione delle cartelle grafiche con i più famosi artisti internazionali come: Jean – Michel Folon, Emilio Greco, David Hockney, Howard Hodgkin, Jiri Kolar, Henry Moore, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, James Rosenquist, Cy Twombly, Andy Warhol, ecc.

Grazie ad un’autorizzazione unica nel suo genere da parte del Comitato Olimpico Internazionale, realizza il portfolio grafico per le Olimpiadi Invernali di Sarajevo (1984) e le Olimpiadi di Pechino (2008). I portfoli sono composti dalle litografie, incisioni e fotografie create appositamente per l’occasione dai più importanti artisti viventi.  Per il CONI, inoltre, in occasione dei XXVI Giochi Olimpici Estivi, organizza nel 1996 ad Atlanta, presso la sede di Casa Italia, una Mostra di Giovan Battista Piranesi, esponendo la famosa Collezione delle Vedute di Roma del Duca di Wellington.

Cura la realizzazione, tra gli altri, di cinque volumi diversi su Giovanni Battista Piranesi, il catalogo generale dell’opera grafica di Giuseppe Viviani (artista vincitore del Premio per la Grafica della Biennale di Venezia), un catalogo diventato in breve «di riferimento» di Luigi Bartolini, diversi Libri d‘Artista nonché vari volumi sulla Poesia Visiva illustrati da diversi artisti moderni.

Cura la riedizione di De la loi du contraste simultané des couleurs et de l’assortiment des objets colorés (1839) di Michel Eugène Chevreul, il trattato che ha determinato per alcuni versi gli sviluppi dell’Impressionismo francese ed ha condizionato, soprattutto, la formazione del successivo Puntinismo ad opera di Paul Signac.

Da oltre trent’anni si dedica allo studio della satira politica in Italia (dai primi anni del Novecento fino agli anni 80), con particolare riguardo all’opera di Giuseppe Scalarini, Gabriele Galantara e Mino Maccari.

Colleziona le opere di artisti italiani internazionalmente riconosciuti quali Giorgio Morandi, Lucio Fontana, Alberto Burri e molti altri.

Appassionato anche dei mosaici, ha organizzato mostre dedicate all’opera mosaistica di Massimo Campigli in Italia, Francia e Germania.

Nel 2009 crea una struttura dinamica Marino Cultural Project il cui scopo è l’ideazione e la realizzazione dei progetti culturali in tutto il mondo, in modo particolare in Oriente.

Il primo progetto in via di esecuzione è Translating China – una piattaforma di relazioni con la Cina.

Il protagonista della prima edizione del progetto diventa Jannis Kounellis, uno dei maggiori rappresentanti dell’Arte Povera. La promozione dei nuovi lavori dell’artista (creati in Cina e dedicati a questo paese) avviene al livello museale. Dopo la partecipazione di un’installazione di Kounellis alla mostra collettiva Negotiations nell’ambito della seconda rassegna Documents organizzata al Today Art Museum di Pechino (2010), e dopo la sua partecipazione alla quarta edizione della Triennale di Guangzhou (2011), in novembre 2011 inaugura la prima mostra personale dell’artista in Cina – Translating China Solo Exhibition by Jannis Kounellis, presso Today Art Musem di Pechino. L’iniziativa gode di un grande successo sia tra gli specialisti del settore che tra il pubblico, al punto che in pochi mesi vengono pubblicati più di 180 articoli sulla stampa italiana e cinese.

Nel 2013 cura la mostra speciale delle serie “Disastri della guerra” e “Capricci” di Francisco Goya, inserita nel programma della V Edizione della Biennale di Pechino al NAMOC. La mostra viene in seguito riproposta dal Museo d’Arte di Guangdong.

Dal 2014 prosegue l’attività di organizzazione Mostre a livello europeo, lavorando sia sugli antichi Maestri sia su autori della contemporaneità.